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…ognuno di noi sta dove stanno tutti, nell’unico luogo che c’è, dentro la corrente della mutazione, dove ciò che ci è noto lo chiamiamo civiltà, e quel che ancora non ha nome, barbarie. A differenza di altri, penso che sia un luogo magnifico.
E così, sono tornato a fare una delle cose che più amo, e che mi è propria come forse nessun’altra. Sono tornato a scrivere, fanno ormai un paio di mesi.
In tempi non sospetti ho affermato che io sono ciò che scrivo, e quando non scrivo significa che non sono. Il che, mi si potrebbe obiettare, suggerisce l’idea che io non sia altro che parole. Ripensando alle tante secche del mio passato recente e meno recente, non mi sento di smentire in toto tale supposizione. E tuttavia, a maggior ragione, pensate dunque cosa debba essere quando non scrivo. Nulla, appunto. Niente più di zero.
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